La seconda biografia del giornalista Sergio Barducci ha per protagonista un altro grande imprenditore del nostro territorio. Dopo Cino Mularoni, fondatore del Gruppo Del Conca, la sua penna ha raccontato la storia di Roberto Valducci, fondatore del Gruppo Valpharma, nato il 13 marzo 1933 e spentosi il 23 agosto 2018, all’età di 85 anni. Titolo dell’opera: “Cammina e arriverai al sole” (Minerva Editore).
L’autore sarà ospite mercoledì 20 gennaio della serata “A spasso con i libri”, promossa dal Lions Club Rimini Host in collaborazione con l’Associazione Itaca, nell’ambito dei “Mercoledì da Leoni”.
“Queste biografie nascono dagli incontri con le famiglie e dal desiderio di mettere in evidenza la vita di un grande imprenditore, che ha saputo creare un Gruppo importante partendo dal nulla – racconta Sergio Barducci -. È la storia di una persona tenace, di un imprenditore illuminato, di una persona capace di seguire un sogno”.
Qual è il ritratto di Roberto Valducci che emerge nel libro?
“È il ritratto di una persona che aveva le idee chiare, fin da ragazzo: aveva un’idea in testa e l’ha perseguita con tutte le sue forze. Una persona che aveva un carattere forte, una grande sicurezza e che era capace anche di stupire. Quando arriva a Milano inizia a lavorare per un’azienda, poi riceve un’offerta di lavoro da un’azienda più grande, un’azienda che commercializza farmaci con effetto ritardo. Gli viene chiesto di analizzare i prodotti e certificarli per poterli commercializzare sul territorio. Ma lui la prima cosa che dice al suo nuovo datore di lavoro è che non li vuole solo certificare, ma anche produrre. Si chiude così in questo piccolo laboratorio per realizzare questi farmaci. Più avanti si staccherà da quell’impresa e si metterà in proprio, aprendo la Euderma, con sede a Cerasolo di Coriano. Il suo primo cliente è un amico che seguiva già per l’azienda milanese: la sua prima commessa è per quest’azienda che ha sede in Sudafrica. I lavori vanno talmente bene che Roberto decide di ampliare l’azienda, ma il Comune di Coriano non autorizza il suo progetto di ampliamento, e allora lui decide di trasferire l’azienda a San Marino. In un primo periodo mantiene le due sedi, poi va avanti solo con quella sul Titano. Quando ha necessità di ampliare l’azienda di San Marino decide di aprire gli stabilimenti a Ponte Messa di Pennabilli. Comincia così la realizzazione della Valpharma International, che dà ora lavoro a una buona parte della popolazione della valle del Marecchia e che ha clienti in tutto il mondo”.
Nel racconto biografico sono raccontati tanti sentimenti.
“È una storia di amore per la propria professione, per la propria famiglia, sia quella d’origine che quella acquisita, è una storia di profonda amicizia con un suo collega, Tonino Cammarota, che diventa il suo braccio destro e che partecipa alla costruzione dell’impresa. Roberto è legato da una profonda amicizia anche con Tonino Guerra, un rapporto che inizia dall’infanzia perché Guerra entra in contatto con la famiglia Valducci attraverso la madre di Roberto. In quel periodo Tonino Guerra è insegnante a Savignano sul Rubicone, paese d’origine della famiglia Valducci”.
E c’è un profondo legame con la sua città d’origine, mai abbandonata.
“Roberto Valducci non ha mai lasciato Savignano, tranne che nel periodo milanese. Il padre gestiva l’azienda agricola “I fenili”, sita su un terreno tra Savignano sul Rubicone e Gatteo. Una volta ottenuto il successo nella sua professione Roberto decide di riacquistare questa tenuta per una questione di carattere affettivo”.
Come nasce il titolo “Cammina e arriverai al sole”?
“Nel 1966 la madre di Roberto gli fa trovare nella tasca della giacca un biglietto, con questa frase bellissima: “non ascoltare il tuono se il cielo rumoreggia, ascolta il temporale che è in te e cammina, cammina ancora, anche sotto la tempesta cammina, arriverai al sole”. Una frase bellissima che mi ha dato lo spunto per il titolo”.
Ci sono tre figure femminili importanti nella vita di Roberto Valducci.
“Per Roberto la madre ha rappresentato un punto di riferimento importante per andare avanti nella sua strada, che non sempre è stata agile e semplice. Nel libro risalta molto anche la figura della moglie, pediatra specializzata in Igiene, che ha conosciuto quando lei lavorava per l’Istituto d’Igiene di Milano, e che lo ha affiancato sempre nel suo percorso imprenditoriale sia come moglie che come confidente. Roberto ha avuto un legame molto solido anche con la figlia Alessia, che oggi ha preso in mano il Gruppo imprenditoriale. Sempre concordi sulle scelte aziendali, hanno avuto un primo momento di scontro quando lui ha deciso di investire nell’azienda Erba Vita. Roberto, che era una persona sempre decisa, racconta la sofferenza anche intima che questo scontro gli ha causato. E la forza il giorno dopo di prendere in mano il telefono e dire alla figlia: “ci ho pensato molto, hai ragione tu, facciamo come dici tu””.
Emerge inoltre il suo amore per l’arte e la cultura.
“Un grande amore per l’arte, come testimoniano le iniziative portate avanti, come il San Marino Film Festival. Amava a tal punto il Latino da creare una scuola di Latino per insegnarlo ai giovani e perpetuare questa lingua”.