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“A spasso con i libri”: il dottor Giuseppe Nardi presenta “Tu porterai il tuo cuore”

Lo si potrebbe definire un diario collettivo. Il libro “Tu porterai il tuo cuore” raccoglie i messaggi scambiati all’interno dell’equipe di medici e infermieri del Reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale “Infermi” di Rimini durante la prima ondata di Covid-19.

L’idea di farne un libro è stata del primario, il dottor Giuseppe Nardi. “La chat era uno strumento di servizio, a un certo punto mi sono reso conto che il contenuto esprimeva talmente bene i nostri sentimenti che mi sembrava un peccato lasciare che finisse nell’oblio – racconta -. L’intento iniziale era quello di fare un regalo alle persone che avevano partecipato a questo lavoro coinvolgente, ma anche squassante per il nostro animo. Io avevo il grande vantaggio di aver lavorato con un editore che si occupa prevalentemente di pubblicazioni mediche (Antonio Delfino Editore, ndr) e gli ho chiesto di fare una piccola pubblicazione utilizzando questo materiale, che non è stato rielaborato”.

“In quel periodo (il libro esce a metà aprile, ndr) – continua Giuseppe Nardi – eravamo nella disperazione totale a causa dello sviluppo della pandemia e io non avevo un singolo minuto per pensare alla pubblicazione. Ho allora trasmesso tutta la chat a mia figlia, che ha 25 anni ed è stata una delle tantissime “vittime” del Covid, non perché lo abbia preso, ma perché dopo la laurea in Scienze Politiche e la specializzazione a Londra aveva trovato un lavoro con tanta fatica, ma come tutti i lavori che riguardavano aspetti di incontri internazionali, lo ha perso dopo soli due mesi. Le ho chiesto di passare i messaggi in word. Ho riletto il tutto solo per vedere che non ci fossero frasi incomprensibili. Con le sole eccezioni della parte iniziale e dei ringraziamenti è rimasto tutto invariato”.

Un libro che fa bene al cuore, citato nel titolo, per tanti aspetti, non ultima la scelta di devolvere i proventi all’organizzazione internazionale non governativa “Medici Senza Frontiere”. “Noi abbiamo ricevuto un sacco di donazioni dalla comunità – spiega Nardi –, a nostra volta attraverso questo libro abbiamo ritenuto giusto fare una donazione a un gruppo che secondo noi ha fatto un grande lavoro che non è stato però mai menzionato: “Medici Senza Frontiere”, che ha raccolto un gruppo di anestesisti e di infermieri di anestesia pronti a partire per altri progetti e li ha mandati all’ospedale di Lodi nel momento in cui era collassato. Abbiamo trascorso con loro ore a passargli informazioni su come seguire i malati di Covid. A metà del libro c’è una mail inviata dal dottor Stefano Di Bartolomeo, che ha lavorato con me a Udine e da anni lavora con “Medici Senza Frontiere” in zone molto pericolose. Il suo primo messaggio, riportato integralmente, dice in sostanza: “ho fatto tante cose in vita mia, ma non ho visto mai niente di così spaventoso”. Abbiamo pensato che i diritti d’autore del libro fosse giusto andassero a loro”.

Perché in Lombardia la situazione durante la prima ondata è diventata così drammatica rispetto a quella della nostra regione, dove i casi sono stati comunque numerosi? “Noi abbiamo avuto tantissimi pazienti gravi, ma in un contesto organizzativo che ha retto. Siamo arrivati fino a 44 pazienti intubati, e anche adesso non è certo una situazione facile. Nella prima fase, quando ci siamo resi conto che non ce l’avremmo fatta, essendo l’organizzazione sanitaria dell’Emilia Romagna interamente pubblica, abbiamo chiuso alcuni presidi e portato tutto il materiale utile a Rimini. Con questi strumenti siamo riusciti ad allestire nuove postazioni rispetto alle 15 iniziali. Gli ospedali pubblici della Lombardia, dove metà del settore è costituito da strutture private, hanno chiesto aiuto e non lo hanno ricevuto subito. Questo è il motivo principale per cui la sanità in Lombardia è andata in collasso. Noi dal contesto delle organizzazioni, delle famiglie e delle industrie abbiamo ottenuto un aiuto enorme, oltre quello che avremmo potuto immaginare e desiderare. Siamo stati messi nelle migliori condizioni possibili. Così, quel poco che ricaveremo ci è sembrato giusto devolverlo a chi ha avuto meno di noi”.

Il dottor Giuseppe Nardi presenterà “Tu porterai il tuo cuore” mercoledì 20 gennaio alle 21:00 durante la serata “A spasso con i libri”, promossa dal Lions Club Rimini Host in collaborazione con l’Associazione Itaca, nell’ambito del ciclo di incontri “Mercoledì da Leoni”.

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